BIBBONA

Bibbona è un comune italiano di 3 254 abitanti della provincia di Livorno in Toscana. «Bibbona, castello ribellatosi nel secolo XIV dai Pisani, e datosi ai Fiorentini per istigazione dei Conti di Montescudajo. L'antica rocca è tuttora abitata. Gli edifici componenti il moderno castello sono in generale assai decenti; quello dei Gardini è vastissimo. Presso di esso è la Pieve ricostruita nel XIV secolo; le sono contigue due piazze. Alla casa del comune, posta in basso all'ingresso del castello, è apposta una iscrizione la qual ricorda che Cosimo II molto contribuì nel 1615 al restauro dei principali edifizi. Un elegante oratorio in croce greca edificato dal Comune nel 1491 trovasi a breve distanza dal castello sul fosso detto perciò della Madonna. Risiede in Bibbona un Medico-Chirurgo ed un Maestro.» Paleolitico inferiore. I dintorni di Bibbona sono abitati dal periodo villanoviano della civiltà etrusca. Tra i reperti etruschi trovati nell'area si segnalano il Capro o Caprone, un bronzetto del VI secolo a.C., e una serie di bronzetti votivi provenienti dalla cosiddetta "stipe di Bibbona" conservati al Museo Archeologico di Firenze. Non distante dall'attuale abitato, nella piana nel 797 un nobile lucchese fondò un piccolo monastero che in seguito passò sotto il patronato della cattedrale di Lucca. Nel 1040 si ha notizia del suo castello (curte Biboni... cum castello), forse politicamente legato ai potenti Farolfi di Lucca,[6] mentre nel secolo successivo si ha notizia di una disputa tra Ugo della Gherardesca del fu Tedice III ed il vescovo di Lucca sull'esercizio dei diritti feudali della zona, testimonianza della potente crescita dei conti della Gherardesca che esercitavano il loro dominio dal fiume Cecina fino a Vignale e dalle colline di Monteverdi fino alla costa.[7] I conti divennero i maggiori alleati della Repubblica di Pisa che vi esercitò il proprio dominio fino al XVI secolo. La cinta difensiva del centro fortificato, di cui tuttora si vedono le tracce, risale al XII secolo[8] e fu successivamente ampliata fino a comprendere tutto il colle del centro storico. Sul lato orientale del centro si eleva ancora un'imponente torre quadrata, ben conservata. Insieme alla pregevole pieve di San Ilario del XIII secolo, costituisce una delle testimonianze archiotettoniche di maggior rilievo ed interesse. I primi passi come comunità vengono però fatti risalire al 1490, quando furono scritti i primi statuti. Contesa per lungo tempo da Firenze e Pisa, fu annessa con tutto il territorio alla Repubblica Fiorentina (1406)[8] e seguì poi le vicende del Granducato di Toscana. Fu solo verso la fine del XVIII secolo, in seguito alle bonifiche iniziate per ordine di Pietro Leopoldo (bonifiche leopoldine), che gli ampi territori paludosi ed inospitali dell'entroterra furono resi abitabili. Le prime opere di bonifica dei terreni paludosi costieri si ebbero con il marchese Carlo Ginori che nel 1738 aveva acquistato il marchesato di Riparbella, Cecina e Bibbona. Il territorio bibbonese interessato al prosciugamento delle terre andava dalla Fossa delle Tane che scendeva dalla collina di Casale Marittimo alla Fossa Camilla di Bolgheri, interessando il padule dello Staio, il Fosso della Madonna e il vasto padule di Morcaiola a ridosso delle dune costiere. L'area fu tuttavia bonificata definitivamente intorno alla metà del XIX secolo, essendovi già nel 1842 molte terre già palustri divenute coltivabili nell'alta "Maremma Pisana" con l'attuazione del tipico sistema colonico e delle conseguenti formazioni di unità poderali, spezzando il latifondo terriero che da secoli vi insisteva. Nacquero i primi nuclei fuori dal centro storico di Bibbona e nuova popolazione si distribuì nella pianura della campagna redenta. Le coltivazioni furono protette dai forti venti marini con la piantumazione di una vasta pineta costiera, caratteristica delle ultime opere di risanamento ambientale delle coste toscane negli ultimi decenni del governo lorenese (pinete demaniali). Alla fine degli anni ottanta del XVIII secolo fu costruito il forte sulla spiaggia antistante. Nel 1868 la zona era completamente appoderata. Negli anni '70-80 del XX secolo, al fine di sviluppare il turismo nella zona, fu costruita alle spalle del forte alcune di colonie marine e campeggi che si accompagnarono ad abitazioni private ed infine ad un vasto progetto programmatico di "residence" che saturarono la zona (residence "Marina del Forte", lotti A, B, C, H; residence settore nord), creando una serie di piccoli centri commerciali.

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